lunedì 23 luglio 2012

La Leggenda Di Atlantide

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Le leggende sull'esistenza di civiltà millenarie, scomparse in seguito ad un grande cataclisma, si ritrovano nelle mitologie delle antiche popolazioni di tutta la Terra. Il primo a parlare di Atlantide è Platone. Nel suo Timeo ci racconta dei viaggi di Solone in Egitto, dove i sacerdoti lo mettono a conoscenza di una guerra combattuta millenni prima tra gli antenati degli Ateniesi e gli Atlantidei.

Atlantide, 9500 a.C.

Nel centro dell'oceano Atlantico c'è una grande isola, una sorta di monarchia confederata i cui dieci sovrani governano molti paesi. I domini si estendono a varie regioni dell'Africa, dell'Egitto, dell'Europa e del Sud America. La capitale di Atlantide è una grande e splendida città, un grande porto sul mare il cui sistema di difesa consiste in alcuni cerchi concentrici con accessi sfalsati l'uno rispetto all'altro, con altrettanti grandi canali circondati da alte mura d'acciaio. Inattaccabile per gli uomini, ma non per le forze della natura: un grande cataclisma la sprofonda nell'oceano. La caduta di Atlantide provoca un imbarbarimento delle province confederate, dalle cui rovine nascono le civiltà oggi conosciute. Fin qui Platone. Solo nel XVI secolo si ricomincia a parlare di una possibile origine atlantidea delle civiltà sudamericane appena scoperte da Cristoforo Colombo, civiltà le cui leggende parlano di un grande cataclisma avvenuto, all'incirca, nella stessa epoca in cui il filosofo greco colloca i suoi racconti.

Leggende parallele

Un'antica leggenda messicana narra dell'isola di Aztlan, situata nell'Atlantico, che gli abitanti dovettero abbandonare perché stava sprofondando nell'oceano. I superstiti, che ne avevano preso il nome, si facevano chiamare Aztechi, ovvero abitanti di Aztlan. India, 1870. Il colonnello inglese James Churchward, appassionato di archeologia, scopre in un tempio molte tavolette scritte in una lingua estremamente antica. Il sommo sacerdote rivela a Churchward che si tratta di tavolette sacre perché scritte dai Sette Fratelli, detti "Naacal". Venuti dal continente Mu a portare le scienze, la religione e le sacre scritture. Secondo queste tavolette, l'uomo fece la sua comparsa per la prima volta proprio sul continente Mu, ora sprofondato nell'oceano Pacifico in seguito ad una grande catastrofe. Impossibile non notare delle analogie tra i Naacal e il dio egizio Thot. E altrettanto numerosi sono i punti di contatto tra le civiltà del Sud America e l'antico Egitto: le piramidi, particolari tecniche di costruzione murarie, la tecnica dell'imbalsamazione, la divisione dell'anno in 365 giorni. Si tratta di due civiltà distinte o di un solo grande popolo? Secondo alcune teorie, Mu era un grande continente situato nell'oceano Pacifico. Popolato da diverse razze, il potere era in mano ai bianchi, che adoravano un unico dio indicato con il nome fittizio di "Ra il Sole". Gli abitanti di Mu colonizzarono gran parte del Sud America e arrivarono fino all'Asia centrale e all'Europa dell'est. Poi, circa 13000 anni fa, in seguito ad immense eruzioni vulcaniche, Mu si inabissò provocando un maremoto di tale portata che sconvolse l'intero pianeta. In seguito, tale sorte toccò anche ad Atlantide.

Teorie sulla leggenda

Le ultime teorie sull'esistenza di Atlantide e Mu, propendono per due civiltà distinte e a sé stanti. Su Mu, oltre a quanto ipotizzato da Curchward, non sappiamo molto, mentre per quanto riguarda Atlantide le ipotesi sono numerose. Secondo una teoria, i fatti narrati da Platone non si riferiscono a 9000 anni prima, ma solo a 900, cioè al 1450 a.C., quando l'esplosione del vulcano dell'isola di Santorini, allora chiamata Thera, ne provocò il parziale inabissamento, generando onde di maremoto che colpirono l'isola di Creta, distruggendone la civiltà e lasciando segni sul territorio visibili ancora oggi. Questa teoria, però presenta molte lacune, oltre a non spiegare come i popoli del Sud America potessero conoscere fatti accaduti nel mare Mediterraneo. Un'altro studio pone Atlantide nell'attuale altipiano subacqueo sul quale si trovano le isole Azzorre, luogo che corrisponderebbe alla descrizione fatta da Platone di un'isola con una catena montuosa e una vasta pianura irrigata. Ricerche effettuate nei fondali hanno effettivamente portato alla luce quelli che sembrano i resti di antiche opere dell'uomo. Questa teoria, inoltre, si fonda sui rilievi geologici effettuati alla base della catena montuosa sommersa nord atlantica, che risulta essere composta in prevalenza di basalto. Questo tipo di roccia, in prossimità degli oceani, tenderebbe a sprofondare mentre i continenti più antichi, composti in prevalenza di granito, avrebbero basi molto più solide.

Un mito tra i ghiacci perenni

Secondo un'altra recente teoria, invece, i resti di Atlantide sarebbero in Antartide, continente che un tempo si sarebbe trovato più a nord e, almeno in parte, libero dai ghiacci. Attraverso i millenni, la forza centrifuga generata dalla rotazione del pianeta, unita al peso di miliardi di chili di ghiaccio vicino a uno dei poli, potrebbe avere provocato uno slittamento di parte della crosta terrestre. A sostegno di questa teoria che, tra gli altri, Einstein dichiarò «tutt'altro che improbabile», esisterebbero delle prove. Il più recente movimento della crosta terrestre sembra essere avvenuto tra il 15000 e il 10000 a.C, periodo in cui gran parte del continente nordamericano era ricoperto dal ghiaccio. Con il finire della glaciazione, miliardi di chili di ghiaccio si sciolsero provocando l'innalzamento del livello dei mari e l'assestamento della crosta terrestre, non più gravata da un tale peso. In seguito a tali movimenti, l'Antartide si sarebbe potuta "spostare" quel tanto che basta perché i ghiacci la ricoprissero completamente. Le rovine di un'antica civiltà si troverebbero quindi sotto ai ghiacci del Polo Sud. Immagini satellitari mostrano conformazioni stranamente circolari nell'Antartide occidentale. Si tratta, probabilmente, di crateri vulcanici, anche se alcune analisi indicano la presenza di una forte concentrazione di ferro, particolare interessante visto che Platone ci riferisce che le mura circolari della città erano di metallo.

Atlantide in un lago?

Un'altra interessante teoria è quella secondo cui, nella disputa tra i geologi e i ricercatori favorevoli all'ipotesi Atlantide avrebbero ragione sia gli uni che gli altri. In poche parole, sarebbero nel giusto tanto i geologi nell'asserire che non esistono continenti sprofondati nell'oceano Atlantico, quanto Platone nell'affermare che Atlantide si trovava oltre le Colonne d'Ercole: secondo questa teoria, infatti, Atlantide sarebbe da collocarsi in Sud America. E, ovviamente, non sarebbe sprofondato l'intero continente ma solo Cerne, la capitale di Atlantide che si trovava in un'isola vulcanica situata al centro dell'antico lago Popoo, nell'altipiano centrale della Bolivia. Rilevamenti satellitari mostrerebbero una conformazione rettangolare, perfettamente livellata, circondata da un paesaggio simile a quello che descrive Platone. Tanto che sarebbero tuttora identificabili i letti dei canali e le mura circolari di difesa della città. Inoltre nella zona sarebbero presenti i minerali che, secondo quanto riferito dal filosofo greco, erano la ricchezza della enigmatica civiltà: oro, argento, rame e il misterioso oricalco. Insomma, le teorie su Atlantide sono talmente tante che il continente e stato situato un po' ovunque ma, a tutt'oggi, non è ancora stata trovata una sola prova certa che sia esistito.

L'ira degli dei, la forza della natura

Secondo le leggende, ci fu un tempo in cui le civiltà di Atlantide e di Mu divennero talmente potenti da mettersi in competizione con gli dei che, per punizione, ne provocarono la distruzione. Non ci sono prove che Atlantide e Mu non siano altro che un mito. In passato gli accademici ne hanno sempre avverso l'esistenza, anche per non mettere in discussione la data della creazione del mondo secondo la Genesi, calcolata Del 3760 a.C. Oggi, secondo la scienza ufficiale, sul fondo degli oceani non ci sono tracce di cataclismi di tale portata. Ma, anche se ciò fosse vero, resta comunque da spiegare come mai nei miti e nelle leggende di tutte le civiltà si parla dei superstiti di un antico popolo la cui terra è stata distrutta da un cataclisma.

Il libro di Mormon

Pubblicato nel 1830, il Libro di Mormon rappresenta una vera a propria seconda Bibbia per la setta dei Mormoni. Narra dell'incontro avvenuto nel 1815 tra Joseph Smith, un contadino quindicenne dell'Ontario e l'angelo dal nome Moroni, che gli mostrò il nascondiglio di alcune antiche tavole scritte in una lingua ignota. Smith, grazie all'ispirazione dell'angelo Moroni, riuscì a tradurre completamente le iscrizioni contenute nelle tavole, nelle quali si narra di un cataclisma che interessò tutte le terre, provocando la distruzione e l'inabissamento di molte città e di interi popoli, i cui superstiti trovarono rifugio in quello che chiamarono "il paese di Abbondanza". Sempre secondo Smith, giunti in questa nuova terra fondarono templi e città, tra cui Palenque e Machu Picchu. Anche se nel testo Atlantide e Mu non sono mai menzionate, le analogie risultano evidenti. Oggi la Chiesa dei Mormoni conta in tutto il mondo oltre dodici milioni di fedeli residenti soprattutto negli Stati Uniti d'America.

Alcune ipotesi su Mu

II primo a supporre l'esistenza di un antico continente situato tra il Madagascar, Ceylon e Sumatra, fu P.L Sclater nel 1850 circa. Tale idea gli fu suggerita dalle affinità zoologiche esistenti tra le specie che vivono in territori separati da migliaia di chilometri di oceano. Evidentemente, secondo Sclater, un tempo doveva esistere una terra che aveva reso possibile la diffusione delle specie animali in un'area così vasta. Sclater, che basava la sua teoria principalmente sui lemuri, chiamò tale continente Lemuria. II naturalista Wallace, invece, collocava Lemuria tra l'Australia, la Nuova Guinea, le Isole Salomon e le Fiji. In quegli anni erano molti gli studiosi che concordavano sull'esistenza di un continente, ora sommerso, un tempo situato nel Pacifico. Solo non sapevano dove collocarlo. Nella disputa, che continuò negli anni, entrarono anche altri personaggi e altre teorie. Secondo la Teosofia il continente di Lemuria sarebbe stato la dimora della Terza Razza Madre e la culla dell'umanità. Le ricerche sui fondali effettuate con le moderne tecnologie non hanno però fornito nessuna risposta definitiva.

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